Chi sono i beneficiari di un programma di mentoring?

beneficiari mentoring
Pubblicato da: Daniela Belotti Categoria: Mentoring

All’interno di un’organizzazione i beneficiari di un programma di mentoring sono:

  1. Il mentee
  2. Il mentor
  3. L’organizzazione stessa
  4. Il manager superiore diretto del mentee

1)Il Mentee

I primi beneficiari di un programma di mentoring sono senza dubbio i Mentee. Già essere scelto a partecipare porta al mentee un aumento di autostima e considerazione. Lo aiuta a comprendere che l’azienda crede in lui/lei . Serve a trasferirgli i valori la cultura e lo stile manageriale. Aumenta la sua reputazione all’interno dell’azienda.
E soprattutto gli serve per scoprire le regole del gioco, quelle non dette, che lo aiuteranno a relazionarsi meglio all’interno dell’azienda e capire come funziona.
Un mentor sarà inoltre un modello e servirà a focalizzare le aspirazioni di carriera e renderle obiettivi raggiungibili accelerando il processo. Avere un punto di riferimento più esperto servirà per individuare le competenze che devono essere rafforzate sia in termini di soft skill che di hard.. Prima tra tutte la capacità di comunicare, saper ascoltare e saper domandare saranno fondamentali per portare avanti la relazione.
Tutti questi risultati serviranno anche ai meno talentuosi. Essi trarranno vantaggio da un mentor aumentando la loro soddisfazione sul lavoro ed eventualmente muovendosi orizzontalmente invece che verticalmente all’interno della struttura.

2)Il Mentor

Seconda figura coinvolta e quindi secondi diretti beneficiari di un programma di mentoring sono i Mentor stessi. E’ errato pensare che il Mentor sia solo la parte che da in questa relazione perché data la sua esperienza non ha nulla da apprendere. Al contrario anche per il mentor si otterrà un aumento di soddisfazione, dovuto alla consapevolezza di essere stato utile a qualcuno e al riconoscimento aziendale. Vedere riconoscere valore alle proprie competenze darà nuovo slancio e nuovo interesse nel lavoro al mentor stesso.
Sarà l’occasione per vedere i problemi che sorgono in azienda da un diverso punto di vista e riflettere sul proprio modo di approcciarsi ai collaboratori diretti.
E soprattutto guidare l’apprendimento del mentee gli darà la scusa per dedicarsi ad approfondire o aggiornare la sua conoscenza con un aumento della competenze di entrambi.

3)L’Organizzazione

Il mentoring è il miglior modo per diffondere la cultura aziendale.
Per tutti i motivi elencati sopra aumenterà il morale e la motivazione, nonché la produttività e l’efficienza in azienda. Migliorerà la capacità di comunicazione di tutti.
Servirà ad integrare più velocemente i nuovi assunti. Individuare e trattenere i talenti. Ma servirà anche per i collaboratori destinati a rimanere allo stesso livello di carriera per cambiare compiti o soprattutto non diventare obsoleti.
A sviluppare le skill dei manager ad alto potenziale. E soprattutto a trasferire le competenze manageriali che non vengono insegnate a scuola, come assumere iniziative, saper prendere rischi calcolati, raggiungere gli obiettivi in modo efficace, gestire il potere.

4)Il Diretto Superiore del Mentee

Sebbene il diretto superiore possa avere molta paura di come si parlerà di lui durante gli incontri, il confronto con il mentor aiuterà il mentee a gestire meglio questa relazione. Allo stesso tempo il superiore potrà demandare al mentor il compito di sviluppare le competenze del mentee traendo beneficio per tutto il team di lavoro.

Quindi cosa aspettate ad avviare un programma di mentoring nella vostra organizzazione?

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